Il
sogno è un fenomeno affascinante: pensiamo alla facoltà di premonizione
che gli è stata attribuita, o all'abitudine di giocare al lotto secondo
un codice che traduce il sogno in numero. Pensiamo semplicemente a come
ci si sente quando ci si sveglia da un sogno particolarmente intenso;
alcune volte capita di portare questa sensazione nello stato di veglia,
durante la nostra giornata, anche per alcune ore.
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Gli psicologi non fanno magie, aiutano invece a trovare nuovi percorsi.
Scoprire nuovi sentieri richiede tempo, energia, fatica e talora sofferenza, ma una volta scoperti, saranno utili per tutta la vita.
Scoprire nuovi sentieri richiede tempo, energia, fatica e talora sofferenza, ma una volta scoperti, saranno utili per tutta la vita.
domenica 30 settembre 2012
venerdì 27 gennaio 2012
La solitudine: dramma esistenziale o occasione per ritrovare se stessi?
Segnalo con piacere questo interessante ciclo di incontri della dott.ssa Francesca Iannello, collaboratrice del Centro Acacia.
Un percorso per scoprire cosa puó riservare l'esperienza della Solitudine che accomuna tutti fli esseri umani ma li differenzia per come imparano ad affrontarla.
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martedì 24 gennaio 2012
Sono timido: e allora?
Cos'è la timidezza?
Questa parola deriva dal latino timere, ovvero aver paura, temere. Che cosa teme il timido?
In genere teme di mostrarsi, di farsi vedere così com'è, ma non a tutti. I timidi possono essere persone molto allegre e socievoli quando decidono che possono fidarsi di qualcuno.
martedì 17 gennaio 2012
VIVERE LA MATERNITA’ OGGI
Cosa comporta oggi diventare madre? E’ qualcosa di ‘naturale’ per ogni donna, o piuttosto una precisa scelta nella propria vita, o ancora un imprevisto che non si sa come affrontare?
Esistono molti stereotipi sulla donna in attesa: radiosa, bella, felice, con lo sguardo acceso di gioia. Questo è ciò che accade a chi aspetta un bambino? O è piuttosto ciò che deve accadere ad una futura mamma? C’è davvero spazio per sentire preoccupazione, ansia, insicurezza, indecisione?
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depressione,
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maternità
lunedì 9 gennaio 2012
Adolescenza 2° parte: una lettura con l'Analisi Transazionale
Il compito dell'adolescente, in termini di formazione della personalità, è quello di sviluppare un Adulto competente, che sappia relazionarsi correttamente con il Bambino ed il Genitore.
Il Genitore è il risultato dell'integrazione, tutta soggettiva, che il bambino e poi il ragazzo opera tra le regole apprese dai genitori ed in genere dalle figure importanti nella propria storia, le regole imposte dalla società civile nella quale è cresciuto, e le proprie caratteristiche di personalità, potremmo dire con la parte di sé geneticamente determinata, operando un semplicismo. Con ciò si intende che due diversi ragazzi, della medesima età, posti in un contesto familiare e sociale simile, potranno ben sviluppare un Genitore molto diverso.
Il Genitore è il risultato dell'integrazione, tutta soggettiva, che il bambino e poi il ragazzo opera tra le regole apprese dai genitori ed in genere dalle figure importanti nella propria storia, le regole imposte dalla società civile nella quale è cresciuto, e le proprie caratteristiche di personalità, potremmo dire con la parte di sé geneticamente determinata, operando un semplicismo. Con ciò si intende che due diversi ragazzi, della medesima età, posti in un contesto familiare e sociale simile, potranno ben sviluppare un Genitore molto diverso.
sabato 7 gennaio 2012
Adolescenti onnipotenti: perché dire di no.
Questo articolo è diretto ai genitori, non agli adolescenti; un adolescente, leggendo, potrebbe esserne irritato, sentirsi sminuito, ed in un certo senso va bene così: è comprensibile.
La riflessione nasce dall'osservazione di un gran numero di ragazzi che passano il loro tempo in attività quali l'uso eccessivo di alcol, vandalismo, comportamenti violenti, e non violenza da poco: mi capita di vedere ragazzi ubriachi che si prendono a bottigliate sul capo.
La riflessione nasce dall'osservazione di un gran numero di ragazzi che passano il loro tempo in attività quali l'uso eccessivo di alcol, vandalismo, comportamenti violenti, e non violenza da poco: mi capita di vedere ragazzi ubriachi che si prendono a bottigliate sul capo.
lunedì 2 gennaio 2012
Depressione Post-Partum: quando devo preoccuparmi?
Molte future mamme si chiedono cosa sia la depressione post-partum, chi ne sia affetto e come accorgersene. E' in effetti un tema sempre più discusso, con buona ragioni, colpendo il 13 - 15 % delle neomamme. E' importante tuttavia non allarmarsi troppo; perché può essere comune, in gravidanza, vivere momenti difficili, in cui ci si sente depresse o molto in ansia. La maternità oggi viene affrontata con un tipo di consapevolezza molto differente rispetto a quanto accadeva solo due o tre generazioni fa. Questo accade perché le coppie si sentono sempre più libere di scegliere se avere un figlio ed in quale momento. A livello sociale le coppie senza figli non sono più considerate 'strane' o guardate con giudizio (cosa che, va notato, può invece accadere nei nuclei familiari di porvenienza!), ma come coppie che hanno fatto una scelta. Inoltre l'età in cui si hanno figli, per motivi economici, si è spostata in avanti; dunque avere un bambino non è una cosa 'naturale' che si fa ad un certo punto della propria vita, ma sempre più spesso un passo ponderato e valutato con attenzione.
Facciamo una prima importante distinzione tra depressione post partum vera e propria, e quei vissuti depressivi che vivono molte madri nei primissimi giorni dopo al parto:
Facciamo una prima importante distinzione tra depressione post partum vera e propria, e quei vissuti depressivi che vivono molte madri nei primissimi giorni dopo al parto:
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