Cos'è la timidezza?
Questa parola deriva dal latino timere, ovvero aver paura, temere. Che cosa teme il timido?
In genere teme di mostrarsi, di farsi vedere così com'è, ma non a tutti. I timidi possono essere persone molto allegre e socievoli quando decidono che possono fidarsi di qualcuno.
Non sono certo persone 'fifone': in alcune occasioni una persona timida può essere coraggiosissima, dichiarando ad esempio pubblicamente sentimenti od opinioni, quando decide che ne vale la pena.La timidezza ha a che fare con la dimensione introversione / estroversione, che possiamo immaginare come un continuum, nel quale il timido si colloca maggiormente verso il polo dell'introversione.
La persona introversa tende a farsi coinvolgere in un dialogo, od instaurare relazioni con chi ha appena incontrato solo in determinate situazioni o con certe persone, o ancora in contesti nei quali ritiene importante farlo, nonostante ciò gli possa procurare un certo disagio. Al contrario la persona estroversa comunica con grande facilità, coinvolge, allaccia relazioni. Questo non significa tuttavia che l'introverso abbia relazioni più profonde, o che l'estroverso abbia più amici, perché in entrambi i casi può esserci una netta differenza tra l'atteggiamento assunto in situazioni pubbliche e sociali e quello assunto nell'ambito privato, nell'intimità.
La persona introversa tende a farsi coinvolgere in un dialogo, od instaurare relazioni con chi ha appena incontrato solo in determinate situazioni o con certe persone, o ancora in contesti nei quali ritiene importante farlo, nonostante ciò gli possa procurare un certo disagio. Al contrario la persona estroversa comunica con grande facilità, coinvolge, allaccia relazioni. Questo non significa tuttavia che l'introverso abbia relazioni più profonde, o che l'estroverso abbia più amici, perché in entrambi i casi può esserci una netta differenza tra l'atteggiamento assunto in situazioni pubbliche e sociali e quello assunto nell'ambito privato, nell'intimità.
Adottando questa chiave di lettura, l'introverso ha diversi modi e tempi per manifestare la propria personalità rispetto all'estroverso, questo tuttavia non significa che abbia un universo relazionale meno ampio o più povero, non significa che sia una persona solitaria a cui non piace divertirsi e conversare, anzi.
Il problema per chi si definisce timido nasce proprio dalla definizione che egli dà di se stesso. Se il proprio modo di essere viene considerato come una caratteristica di personalità, allora possono anche essere visti i vantaggi di questo modo di porsi con gli altri, ed è anche possibile notare come, nonostante un estroverso spicchi con gran facilità nel gruppo, l'introverso viene spesso apprezzato e selezionato per le sue caratteristiche di riservatezza e pudore.
La timidezza, insomma, non è una patologia, non è un disturbo, né un problema, ma una caratteristica che molti apprezzano.
Altra cosa è la paura del confronto con le persone che può esprimersi con fenomeni marcati d'ansia (come la fobia sociale).
Possiamo chiederci quanto l'immagine socialmente diffusa della persona brillante, appariscente, coinvolgente e e sempre affascinante contribuisca da un lato a far sì che una persona introversa si senta differente e non si accetti; dall'altro al diffondersi di veri e propri disturbi d'ansia quali, appunto, la fobia sociale.
Insomma, gli introversi, o i timidi, possono apprendere a considerare il loro modo di essere come apprezzabile piuttosto che come fonte di un problema.
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