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lunedì 9 gennaio 2012

Adolescenza 2° parte: una lettura con l'Analisi Transazionale

Il compito dell'adolescente, in termini di formazione della personalità, è quello di sviluppare un Adulto competente, che sappia relazionarsi correttamente con il Bambino ed il Genitore.
Il Genitore è il risultato dell'integrazione, tutta soggettiva, che il bambino e poi il ragazzo opera tra le regole apprese dai genitori ed in genere dalle figure importanti nella propria storia, le regole imposte dalla società civile nella quale è cresciuto, e le proprie caratteristiche di personalità, potremmo dire con la parte di sé geneticamente determinata, operando un semplicismo. Con ciò si intende che due diversi ragazzi, della medesima età, posti in un contesto familiare e sociale simile, potranno ben sviluppare un Genitore molto diverso.
Vi è una reale scelta, seppur inconsapevole, che ogni bambino compie, con la quale sceglie di accettare o meno, oppure di accettare ma modificandolo, un determinato insegnamento o regola o permesso proveniente dalle figure di accudimento. E' chiaro che questa scelta non può essere consapevole (ne operiamo già dalla nascita!) ma dipende dalle caratteristiche uniche di quella piccola persona che già è un bambino, e dall'esperienza che quel bambino ha fatto del suo mondo, ed avrà la finalità principale di facilitargli la sopravvivenza; cosa questa che per un bambino piccolo è strettamente legata al mantenere l'amore e l'attenzione dei genitori o di chi per essi (un nonno ad esempio). Dunque, il bambino selezionerà, istintivamente, quei comportamenti, quei modi di reagire, che gli garantiscono l'affetto genitoriale.

Nell'adolescente questo passo è già stato compiuto: ha già interiorizzato alcune fondamentali regole, che in AT, per motivi di chiarezza, vengono distinte in divieti, permessi, o spinte; una buona parte di queste regole di vita non sono consapevoli, dunque il ragazzo non si rende conto di seguirle e non saprebbe formularle a parole, avendole peraltro apprese in età preverbale; altre regole invece sono il risultato di un apprendimento più tardivo, e ricalcano frequentemente insegnamenti dei genitori che son ben riconoscibili e consapevoli (i genitori stessi affermeranno di aver impartito certi insegnamenti ai figli, perlopiù).
L'adolescente ha il compito di integrare i propri precetti genitoriali con le richieste del gruppo sociale cui appartiene; è fondamentale per lui sperimentare il senso di appartenenza al gruppo dei pari, scontrarsi con i valori sociali nei quali è cresciuto, entro data misura, ed individuare un nuovo insieme di valori che costituiranno delle linee guida da seguire all'interno della società di appartenenza. In altre parole, la ribellione dell'adolescente ha la funzione di creare un nuovo insieme di regole; dunque le necessità dell'adolescente, i propri bisogni di essere riconosciuto, di trovare soddisfazione e riconoscimento, si esprimeranno come un conflitto intrapsichico e sociale:
  • il conflitto intrapsichico vedrà i propri bisogni di gratificazione scontrarsi con le regole genitoriali, scontro che richiederà un'evoluzione dell'Adulto tale da individuare un compromesso rispettoso per entrambi, un Adulto che dovrà necessariamente sviluppare la capacità di pensare realisticamente, di individuare soluzioni efficaci, di tenere in considerazione il bisogno di gratificazione nella giusta misura;
  • il conflitto sociale vedrà l'adolescente raccogliersi con i propri 'pari' e scontrarsi con le generazioni precedenti per imporre i propri bisogni ed i propri valori. Gli adolescenti dovranno necessariamente sperimentare la propria potenzialità, le proprie capacità di apportare dei cambiamenti nella propria vita (ad esempio guadagnando nuovi margini di libertà d'azione, quali avere un'automobile ad esempio), e le conseguenze delle proprie azioni (se corro in automobile, prendo la multa e perdo punti della patente). I genitori o chi per essi (insegnanti, educatori, tutori dell'ordine) dovranno invece garantire un campo d'azione commisurato alla crescita del gruppo di adolescenti; dunque dovranno porre i giusti divieti, con la capacità di allargare, o restringere, il campo d'azione a seconda dell'evoluzione dell'adolescente. 
In questo senso l'azione dei genitori è fondamentale per permettere all'adolescente di calibrare il proprio Adulto; queste competenze infatti possono venire apprese solamente grazie a chi le possiede ed è in grado di usarle per fornire a propria volta un compromesso accettabile tra libertà e confini.

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