Alla televisione o sui giornali, addirittura duirante le pubblicità, si sente frequentemente dire 'le ricerche dimostrano che...'.
La domanda è: quali ricerche? e fatte come?
La ricerca, per essere scientifica, deve seguire dei criteri piuttosto rigidi, soprattutto quando vuole dimostrare una relazione causa - effetto. Innanzitutto ci vuole un campione numeroso. Il campione è, nel caso a me più familiare di una ricerca sull'uomo, il numero di soggetti che si sottopone alla sperimentazione. Questo campione deve essere eterogeneo per età, sesso, condizioni di salute, scolarizzazione, e per altre variabili ancora dipendentemente dall'oggetto della ricerca.
Sono necessari inoltre almeno due gruppi: uno cui viene, ad esempio, somministrato un farmaco, ed uno cui viene somministrato un placebo, che crederà quindi di assumere il farmaco. La suddivisione tra i due gruppi dev'essere casuale, in modo che non ci siano differenze tra l'uno e l'altro e che, per l'appunto, i due gruppi siano eterogenei. Le ricerche dovrebbero inoltre svolgersi 'a doppio cieco', cioè chi somministra test o esamina i campioni non deve sapere quali soggetti sono nel 'gruppo test', ad esempio quello che assume il farmaco, e quali nell'altro.
A questo punto i risultati della sperimentazione verranno confrontati con delle analisi statistiche, che hanno l'obiettivo di capire quanto la differenza tra i risultati medfi dei due gruppi possano essere addebitate al caso. Avremo quindi un esito che ci dice che vi è una differenza significativa tra i due campioni, ovvero la procedura testata ha apportato una differenza significativa tra i due gruppi con una probabilità che in genere è del 95 o 99%.
Non credo che tutte le ricerche di cui si senta parlare siano fatte in questo modo; sono ricerche che richiedono impegno, tempo, denaro, molte risorse e che, diciamolo, non sono sempre possibili. Ad esempio se studiamo le risposte emotive allo stress, non possiamo scegliere quali persone stressare con un evento traumatico e quali no; sarebbe quantomeno poco etico.... Possiamo al più prendere un insieme di persone che hanno vissuto un vento stressante, disponibili a partecipare all'esperimento, ed osservare la loro reazione a lungo termine esaminando ad esempio alcuni paramentri riconducibili alla qualità della vita ed alla stabilità emotiva. In questo caso quello che troviamo è una correlazione; e dovremo tener conto di una serie di fattori quali, ad esempio, il fatto che eprsone che accettano di partecipare hanno determinate caratteristiche rispetto a chi non è disposto a partecipare (non c'è una selezione casuale e non può esserci).
Quando sentiamo parlare di una richercha 'che prova che...', chiediamoci: Cosa so di questa ricerca? cosa mi stanno dicendo di come è stata condotta? E' una ricerca che esamina una relazione causa effetto o una relazione tra due fattori?
Mi sembra importante chiedercelo, perché spesso presunte ricerche vengono utilizzate nella pubblicità. Se 9 donne su 10 hanno i capelli più brillanti usando quello shampoo, per me non vuol dire nulla. Perché non so come sono state scelte, cosa hanno fatto oltre ad usare lo shampoo, ecc. Se è dimostrato che quel prodotto mi aiuta a dimagrire, devo chiedermi chi ha dimagrito, come e quanto, quali fossero le sue condizioni preesistenti, e cosa ha fatto mentre prendeva il prodotto, e come sarebbe andato altrimenti; se non so tutte queste cose, non so nulla sulle reale efficacia.
Nell'esempio dei capelli brillanti, posso ad esempio immaginare uno scenario del genere: un produttore di cosmetici cerca donne per testare lo shampoo. Le donne leggono l'annuncio e partecipano a gruppi serali dove rispondono a questionari, ad esempio, sul prodotto. Chi avrà risposto all'annuncio? Di certo non anziane pensionate o donne con bambini piccoli. Magari studentesse, ragazze giovani che sono interessate a guadagnare qualche soldo. Oppure ragazze che tengono molto all'immagine e si dicono: perché non provare un trattamento gratuito? A voi verranno in mente altri esempi, il punto è che questo prodotto certamente non è stato testato su un campione realmente eterogeneo, tale da farmi pensare che tutte le donne ne trarranno giovamento. E' improbabile.
Dunque prestiamo attenzione a non credere a tutto ciò che viene chiamato 'ricerca', non sempre ricerca significa 'cosa certa'.
Nessun commento:
Posta un commento